A Barcellona, lo sapete bene, non bisogna perder tempo. Le cose da vedere, fare, provare, sono trilioni quindi partite preparati, con tante schedine vuote per la macchina fotografica e un paio di tennis comode che se vi comincia a far male la pianta del piede o, ancor peggio, il mignolino, vacanza finita. Che sia chiaro, non dovete fare la maratona di New York o correre ininterrottamente come Forrest Gump ma nemmeno stare appollaiati come se a lavoro non ci doveste mai più tornare. Quindi, varie cose: organizzate un minimo la vostra vacanza, perdetevi che è sempre figo ma non dimenticate mai l’obiettivo: mangiare delle robe buone in posticini che meritano – cosí potrete riempire lo stomaco e allo stesso tempo riposare i muscoli -.
Ecco a voi dunque una lista di luoghi da non perdere, storici, modernisti, in cui persino pablo Picasso e Antoni Gaudí si sono ubriacati almeno una volta, di quelli che mentre ti riposi i piedi e cerchi di capire in che punta della città sei finito, ti guardi intorno e pensi: “Grazie Claudia per avermelo consigliato”.
Et voilà:
Ristorante Hotel España (Sant Pau, 9-11). Come prima cosa è d’urgenza gridare a gran voce che le decorazioni, all’interno dell’edificio, furono progettate e dirette dall’architetto modernista Domenech i Montaner e che vinse il premio come “miglior edificio” nel 1903. L’ Hotel España non funge solo da struttura ricettiva ma anche da ristorante e bar, tutti e due aperti al pubblico. Ti consiglio caldamente di fare una bella cenetta, la sua sala è meravigliosa: tutto originale dell’epoca, dalle lampade al soffitto. Dopo cena prenditi un bel caffé digestivo al bar che si trova giusto al lato del ristorante. Altro luogo fuori dal tempo in cui potrai ammirare il famoso caminetto modernista in cui albergano statue delicatissime in alabastro, opera dello scultore Eusebi Arnau.
Els Quatre Gats (Montsió, 3 bis). E’un ristorante/taverna che si trova al piano terra dell’edificio conosciuto come “Casa Martì”, opera dell’architetto modernista Josep Puig i Cadafalch (stesso autore di Casa Amatller). Fu inagurato nel 1896 e rimase in piena attività fino al 1903 anno in cui si trasformò in magazzino. Nel 1988 fu riaperto e riprese da dove aveva cominciato: un punto di riferimento per la restaurazione. Picasso lo adorava, tant’è che la sua prima esposizione fu organizzata proprio tra queste mura. Perfetto per assaporare tapas o anche solo per bere una cosuccia. Inutile dire che il mobiliario e le decorazioni sono tutte in stile modernista. C’è pure una giagantogafia del famoso quadro del pittore catalano Ramon Casas “Tandem”.
Bar Muy Buenas (Carme, 63). Battezzato con l’attuale nome nel lontano 1928 fino a che, dopo una storia di tre generazioni, fu venduto all’attuale proprietario il quale decise che era giunta l’ora di recuperare tutto ciò che durante gli anni fu trascurato: il suo aspetto orininario, in puro stile modernista. Qui non solo potrai riempirti lo stomaco ma anche dissetarti e ascoltare buona musica.
Bar La Confiteria (Sant Pau, 128). Anticamente era un barbiere, poi un posto in cui si vendevano carri per cavalli, fino al 1998 una pasticceria, ora un bar. Buoni cocktails e una scelta dei vini abbastanza amplia. Da non perdere gli affettati tipici catalani. Entri e ti senti subito a casa, un bel bancone in legno e marmo dell’epoca, vetrine degli inizi del 900 intatte, un’atmosfera che ti riporta indietro di almeno 100 anni.
Cafè de l’Òpera (La Rambla, 74). Proprio sulla mitica Rambla, al numero 74 si trova questo bar autentico, storico, modernista, il classico bar di sempre tutt’ora gestito dalla stessa famiglia che ne aprì le porte nel lontano 1929. Un tempo era un ristorante rinnomato poi durante gli anni 40, a causa del post guerra e della povertà, dovette limitarsi ad offrire solo un servizio di caffetteria, fino ad oggi. Al suo interno quasi nulla è cambiato, sopravvivono i tavolini, le pareti riccamente decorate, il soffitto verde intarsiato, il bancone importante e la credenza piena di bevande. Da no perdere il “Caffé de l’Opera” ovvero caffé con panna.
Bar Casa Almirall (Joaquín Costa, 33). Fondato nel’anno 1860 è attualmente uno spazio aperto a nuove proposte e attività di vario genere. Al suo interno, nonostante gli anni e qualche ristrutturazione, sono rimasti intatti elementi originali dell’epoca tipo la splendida porta, il bancone (interamente di marmo bianco catalano mescolato a marmo italiano di varie tonalità), qualche mobile e le lampade che emanano una tenue luce intima. In un estremo del bancone padroneggia indiscussa una statua in ferro battuto (di fine 800) che rappresenta una gentile signorina che ti osserva mentre bevi.
Ristorante Casa Calvet (Casp, 48). L’edificio fu ideato e costruito dal mitico Antoni Gaudì per la ricca famiglia Calvet, imprenditori tessili. Si trova al piano terra, proprio dove un tempo si svolgeva l’attività di famiglia. Ristorante dal 1994 offre una vasta scelta di piatti catalani elaborati e di buona qualità. Non è tra i più economici ma se pensi che mentre pranzi o ceni ti puoi fare anche una cultura generale sulla storia del locale, della ricca famiglia e dell’architettura è come se pagassi per mangiare in un museo. Inoltre durante la settimana c’è sempre l’opzione menù.
London Bar (Nou de la Rambla, 34). Quasi di fronte al Palau Guell (altra opera meno conosciuta di Gaudì) troviamo questo famoso bar, in piedi dal 1910. Un tempo, subito dopo la guerra civile spagnola, fu luogo d’incontro per artisti, gente che si esibiva nel circo, persone che adoravano passare qualche ora in questo luogo enigmatico in cui si poteva recitare, bere e ridere, senza esser giudicati. Persino Picasso, Gaudì e Mirò non persero l’occasione di rintanarsi tra quelle mura. Oggi è frequentato principalmete da turisti ma continuano ad essere assidui clienti anche parecchi catalani. Ottimo per affogare i dispiaceri nell’alcool. Aperto fino a notte inoltrata.
Hotel Casa Fuster (Passeig de Gràcia,132). Il palazzo intero fu progettato dall’architetto modernista Domènech i Montaner a inizi 900. Fu dimora per una famiglia altolocata, ora invece è un hotel di lusso. Al piano terra però rimase sin da allora, un bar in stile modernista con colonne stupende e vetrate immense aperto al pubblico.
Grill Room (Escudellers, 8). Attraversando le cassiche porte moderniste in legno dalle vetrate colorate si accede ad una prima parte del locale adibita a bar per poi arrivare alla zona ristorante in cui se non ordini della carne alla brace fai prima ad andare al Mcdonald. Frequentato principalmente da turisti data la zona centrica in cui si trova ma sempre e comunque un must se ci si vuole immergere in un’esperienza gastronomica-culinaria.
El Paraigua (Pas de l’Ensenyança, 2). Questo bar cockteleria è piuttosto attuale dato che prese vita nel 1968, ciò che invece è storico è il luogo in cui nacque ovvero un antico negozio di ombrelli e ventagli, in stile modernista. Per commemorare la vita passata del posto i proprietaria del locale decisero che era opportuno mantenere intatte le decorazioni al suo interno per questo troverai ombrelli e ventagli disegnati qua e la. Adatto per bere qualcosa (vini, liquori etc…) ma anche tapas di buonissima qualità.
Molly’s Fair City (Ferran, 7-9). E’un pub irlandese molto carino in cui assaporare ottime birre. L’ingresso al bar è caratterizzato da una porta non troppo grande incorniciata da legno dalle forme ondulate e da un bel color rosso acceso. Dentro elementi modernisti sparsi, fiori e un ambiente internazionale e multiculturale. Ottimo per una buona guinness al volo.
- Ristorante Hotel España (Sant Pau, 9-11).
- Els Quatre Gats (Montsió, 3 bis).
- Cafè de l’Òpera (La Rambla, 74).
- Bar Casa Almirall (Joaquín Costa, 33).
- Ristorante Casa Calvet (Casp, 48).
- Hotel Casa Fuster (Passeig de Gràcia,132).