Dal tavolo alla tovaglia…vi presento il Sig. GuiBo.

Dal tavolo alla tovaglia…vi presento il Sig. GuiBo.

Io: “Già hanno detto troppo. Guai a loro se si mettono pure a discutere sul finale di 4400. Le vostre interpretazioni pseudo radical chic portatevele a casa, vi prego! Lui (il Santo): “E tu non ascoltare, parliamo d’altro. Com’è andata oggi? A lavoroooo…male, c’è sempre quella str….ega che non faccio che mandar sulla luna e poiecco, ecco, basta ora glielo dico se per cortesia possono continuare la conversaSERIE fuori da qui!”.

A parte questi piccoli inconvenienti (di vitale importanza), vicini di tavolo poco desiderati, vorrei informarvi del fatto che io, adoro andare al ristorante. Conoscerne di nuovi…a mio rischio e pericolo. Non sono una cliente “facilmente fidelizzabile”, sono una “nomade di ristoranti”. Al ristorante – a parte magnà – mi piace chiacchierare del per e del diviso (che del più e del meno ne abbiamo tutti abbastanza), osservare la polvere incollata sulle bottiglie degli amari d’annata, raccontare qualche freddura, tipo: “Sai qual è il colmo per un cuoco (visto che siamo in tema) ?”, “prendere una cotta!”, fare qualche foto e bere sorsate di felicità a tempo determinato.

Ma c’è anche chi, al ristorante, trova la sua musa. L’ispirazione. Quel flusso costante di idee. Quella creatività perduta che lì, al ristorante, ritorna (sarà che a stomaco pieno si ragiona meglio).
Questo qualcuno ha un nome: si fa chiamare GuiBoNato a Barcellona nel millenovecentoequalcosa, si occupa di grafica, illustrazioni, animazioni, giochi on line, fantasia al potere…e tra le tante cose, è anche un bravissimo disegnatore, geniale direi. Le sue opere prendono vita sulle tovaglie/tte di carta dei ristoranti, nel momento dell’attesa tra una portata e l’altra. I personaggi sono frutto del suo emisfero destro. Simpatici, pieni di umorismo e in perfetta armonia con l’ambiente che li circonda: cibo, tazzine, bicchieri…
GuiBo afferma: “20-25 minuti per la realizzazione. 99% manuale, 1% digitale. Per tutto il resto c’è Mastercard”.

E se ora mi chiedessero: “Con chi alla cena dei tuoi sogni?” la risposta la conoscete già.

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