Qualche tempo fa – secondo la mia memoria “ieri” ma non credo sia così -, sono andata in Thailandia. L’esperienza mi ha insegnato che il coriandolo mi fa cagare, che bisogna temere dei ricci marini, che sono un topo da città piuttosto che un pesciolino tropicale e che sono vecchia perchè alle 10 – quando sono in vacanza – voglio andare a dormire.
Questo è un fotoracconto che ad alcuni servirà come spunto mentre ad altri non farà ne caldo ne freddo e diranno: “tanto in Thailandia non ci vado”.
Per qualsiasi info. seria o consulenza dettagliata scrivetemi a clacasadei@yahoo.it
- questo qui è Miky che si fa mangiare i piedi da un centinaio di pesciolini agguerriti. forse non si capisce bene ma è così. stava soffrendo ma ha resistito imperterrito perchè in effetti lo scatto meritava dolore. tour delle isole attorno a Ko Lanta.
- fedeli che pregano.
- siccome siamo dei fotografi non ci stanchiamo mai di giocare con i tempi e i diaframmi. io in mezzo alla giungla.
- teste mozzate.
- Bangkok. uomo che si riposa davanti al mercato dei fiori.
- uno dei tanti templi in Chiang Mai, altra cittadina del nord che merita d’essere visitata.
- una spiaggetta dell’isola di Ko Phi Phi alle 8.00 del mattino per questo è deserta. solo un’oretta più tardi e farete fatica a sedervi, non a sdraiarvi, a sedervi. che è ben diverso.
- escursione nelle mangrovie nell’isola di Ko Lanta. Il tour (privato) è costato 10 euro a testa. in realtà, se posso dirlo, se non ci fossero state le scimmie a farci compagni mi sarei rotta immensamente le balle.
- se un angioletto come questo ti guarda con quegli occhioni non è per farsi fare una foto ma è perchè vuole money.
- preghiamo tutti per la pace nel mondo.
- Chiang Mai. passeggiando.
- tempio bianco di Wat Rong Khun.
- io che ho paura che si possa sfracellare il ponte, che stupida che sono, in fondo era un ponte fatto di ramoscelli costruito solo 100 anni fa.
- i punti salienti della visione buddhista: 1- la dottrina della sofferenza o duḥkha ossia che tutti gli aggregati (fisici o mentali) sono causa di sofferenza qualora li si voglia trattenere ed essi cessano, oppure si voglia separarsene ed essi permangono. 2- la dottrina dell’impermanenza o anitya ossia che tutto quanto è composto di aggregati (fisici o mentali) è soggetto alla nascita ed è quindi soggetto a decadenza ed estinzione con la decadenza ed estinzione degli aggregati che lo sostengono. 3- la dottrina dell’assenza di un io eterno e immutabile, la cosiddetta dottrina dell’anātman come conseguenza di una riflessione sui due punti precedenti.
- un giorno abbiamo deciso di montare in groppa agli elefanti. io mi sono divertita un casino anche perchè si passeggia in mezzo alla giungla quindi vedi animali e piante tropicali da paura, mentre Miky ha vomitato. se sei delicato di stomaco fatti un giro per negozi e vai in spiaggia.
- altra spiaggetta dell’isola di Ko Phi Phi.
- dipinti che sembrano foto.
- Il tempio bianco di Wat Rong Khun a pochi km dalla città di Chiang Rai. vi consiglio di visitarlo nelle prime ore del mattino, sarebbe ideale arrivare prima dell’orario d’apertura in modo da poter fotografarlo in tutto il suo splendore senza gente. noi siamo arrivati attorno alle 7, abbiamo fatto colazione con riso, pollo e vedure in un posticino proprio li di fronte e ciao.
- i piedi non vanno mai verso l’altare. o dietro o gambe incrociate.
- Maya Bay, la spiaggia dove è stato girato il film “The Beach” con Leonardo DiCaprio. ora vittima del turismo di massa. noi abbiamo passato tutto il giorno prima cercando un barcaiolo disponibile a portarci all’alba in modo da evitare resse e panze all’aria. il risultato è stato che il giorno dell’escursione c’era bassa marea quindi c’è toccato partire in concomitanza ad altre mille imbarcazioni. deludente. guardatevi il film che fate prima.
- gente che guarda il nulla. secondo me.
- escursione nelle mangrovie. vedi foto sopra.
- scorcio al tramonto con bassamarea dall’isola di Ko Lanta.
- Ko Lanta.
- Bamboo island. coralli morti.
- la sera, a Ko Phi Phi, ci sono i turisti ubriachi, la musica a tutto volumo e i gatti che dormono lo stesso. noi no. se volete pace e tranquillità scegliete un alloggio nella parte meno turistica dell’isola, non fatevi intimorire se nelle guide c’è scritto che poi la sera non ci sono lampioni ed è difficile trovare la strada di ritorno perchè non è così. munitevi di torcia e buona notte.
- porto di Ko Lanta. verso sera.
- escursione alle cascate di Ko Lanta.
- Bubu island. ci sono solo due spiagge e un chiringuito. la visita merita, secondo me, al massimo due ore. la sabbia non è bianca ma rosata quindi se cercate la tipica foto da catalogo non è quello che stavate cercando. inoltre vorrei raccontarvi questa: decidiamo di fare un giro dell’isola. arriviamo in una spiaggetta che ci sembrava carina e Miky decide di tuffarsi. nuota una decina di metri poi, un ragazzo che conoscemmo quello stesso giorno, cominciò a gridare dalla riva dicendogli di stare attento ai ricci di mare. Miky per fortuna non appoggia i piedi, fa retromarcia a riprende a nuotare ma questa volta con la testa sott’acqua e gli occhi aperti. Il fondale era pieno, pieno, PIENO di ricci. PIENO. è arrivato sano e salvo. la lezione insegna una cosa: state attenti ai cartelli e non appoggiate mai i piedi se non siete sicuri e se l’acqua non è trasparente al 100%.
- benzina. a Ko Lanta abbiamo affittato un motorino. 5 giorni mi pare ci sia costato la bellezza di 30 o 40 euro, forse meno. abbiamo preso il più scassato, persino i caschi erano del 1830. se non ci sono venuti i pidocchi è stato grazie al karma.
- bassamarea.
- ricordate che se scegliete l’opzione bungalow sulla spiaggia potreste ricevere visite nella notte. ci sono gli scarafaggi. è inutile non dirlo perchè ci sono. figo quanto vuoi dormire in riva al mare con il rumore delle onde che si infrangono nella scogliere, intanto però ti ritrovi con gli scarafaggi in camera.
- Bangkok è fantastica. se domani mi dicessero: “ti paghiamo un viaggio in Thailandia, in che città vuoi tornare?”. “BANGKOK e poi ancora BANGKOK” risponderei. c’è di tutto. una cozzaglia di quartieri sudici, puzzolenti ma anche eleganti e sofisticati. gente che dorme in strada, il pollo fritto ad ogni angolo della strada, le zuppe bollenti con 38 gradi all’ombra, il mercato dei fiori, quello cinese. i cappuccini. come fanno il cappuccino a Bangkok nemmeno nel miglior bar italiano. con una schiuma che più compatta e cremosa non si può, poi gli dici che lo vuoi bollente e te lo fanno bollente cazzo, non tiepido. questa è gente che sa ascoltare amici. Bangkok tutta la vita altro che le spiagge.
- mezzo pubblico veloce. sempre a Bangkok.
- io che creo le stelle aiutata da due amici blu.