Casa Macaya…un’ora di fila, questo è stato il prezzo da pagare.
Barcellona mette in difficoltà, qui non sempre si riesce a scegliere, qui l’offerta è talmente vasta che anche noi, la categoria di quelli che “quasi” sempre pensano di sapere cosa vogliono fareVEDEREeCONOSCERE, qui, anche noi ci trasformiamo in quelli che mai pensavamo potessimo diventare…loro…gli eterni indecisi!
Si, perchè Barcellona è una città viva, giovane, propone, offre, organizza eventi, organizza l’evento dell’evento, organizza il festival dei festival…cose gratuite o a pagamento, durante la settimana o nei week end e chi più ne ha più ne metta!
Fatto sta che questo fine settimana c’è stato il festival di architettura, “48h Hopen House” e come già ho scritto nel post precedente, lunghissima era la lista dei luoghi aperti al pubblico RIGOROSAMENTE GRATIS.
Il consiglio che vorrei dare a tutti gli amici e non che saranno a Barcellona per il prossimo “48H Hopen House” è quello di mettersi un buon paio di scarpe comode perchè c’è tanto da camminare se si vogliono vedere tante cose, e di munirsi di buona pazienza perchè in alcuni posti si può rimanere in coda anche un’ora e mezza prima di entrare, ed è quello che è successo a me per vedere Casa Macaya.
Casa Macaya, classico esempio del modernismo, fu progettata dall’architetto Josep Puig Cadafalch nel 1901.
Il vestibolo, come vedrete anche nelle foto che ho scattato, è decorato con piastrelle e graffiti. Lo stile richiama molto quello arabo, sia per i colori che per i motivi floreali.
L’edificio, di proprietà della Caixa (nome commerciale della cassa di risparmio di Barcellona), ha una superficie di 2.000 metri quadrati; è suddiviso in tre piani e comprende sale polivalenti, punti di lettura, aule ben equipaggiate con tecnologia informatica, sale eventi e molti spazi pensati per lo scambio e l’interazione.
Nasce così l’EspaiCaixa ovvero una fondazione, un centro accademico, espositivo, culturale, di riflessione e ricerca all’avanguardia che conserva però tutto lo splendore del suo passato.
Nel 1976 fu dichiarata Bene Culturale di Interesse Nazionale da parte della Generalitat della Catalunya (Governo della Catalogna).
Curiosità: nel capitello del lato sinistro dell’ingresso principale, si può notare la figura di un ciclista; si tratta di un dettaglio raffigurante lo stesso architetto Puig i Cadafalch, che all’epoca, siccome era impegnato anche nella costruzione di casa Amatller, usava la bici per spostarsi da un’opera all’altra.
Dove: Passeige de Sant Joan n. 108.
Come arrivare: Metro L4 fermata Verdaguer. Autobus: 6,15,33,34,55.
Orari: da martedì a sabato dalle 11 alle 20, domenica e festivi dalle 11 alle 15. Normalmente però non tutti gli spazi sono aperti al pubblico.
La Casa Macaya è una tappa della Ruta del Modernismo.
folle oceaniche!!!
Ma è bellissimo Cla!
Mi sa proprio che dovrò visitarla..:-)