La premessa è che io, gente, sono un topo di città. La dicono lunga le perole pronunciate da Miky quando stavamo atterrando in Galizia (Spagna del nord-ovest): “tutto quel verde che si vede da quassù, non sarà troppo per te”?. Stavo giusto pensando la stessa identica cosa ma non mi ci vollero nemmeno 24h per ricredermi.
Detto ciò, Galizia.
Terra di cibo buono e in quantità, escursioni, mare, tutto molto economico, flora in ogni dove, montagne e tradizioni. Dicono piova spesso, noi abbiamo avuto culo, mai un giorno brutto. Vi consiglio comunque di vestirvi a cipolla e portarvi un impermeabile, che non si sa mai.
In breve. Una settimana di vacanza di cui 4 giorni e mezzo passati tra Vigo e dintorni, 1 giorno e mezzo a Santiago di Compostela e le ultime 36 ore a A Coruña.
Cominciamo in bellezza con questo video: ci siamo noi e gente sconosciuta che canta e balla a suon di strumenti mai visti prima. Ci troviamo in un Furancho. Si tratta del garage di una casa rurale adibito a ristorante spartano. L’epoca de “los Furanchos” è da aprile a giugno. Le famiglie che mettono a disposizione il proprio garage lo fanno, non solo perchè amano la festa, la gente e le tradizioni ma anche per smaltire il vino della passata vendemmia. Quindi è cosa buona e giusta bere vino. Dettagli di vitale importanza: 1- il signore che fa cabaret mi ha chiesto l’amicizia su facebook la notte stessa. 2- sono l’unica che non va a ritmo.
- vista panoramica del porto dal “castro” della citta di Vigo. che cos’è il castro? E’un antico villaggio fortificato. Gli abitanti dell’epoca non erano mica scemi perchè le zone in cui edificavano erano sempre luoghi con vista mozzafiato e un contatto visivo col cielo aperto non indifferente. bravoni. vi consiglio dunque di non perdervi la visita agli innumerevoli castri sparsi per il territtorio gallego. questo è quello di Vigo, si trova in cima ad una zona collinare, a 5 minuti dal centro storico, panoramica sull’ oceano.
- appena arrivati, dopo aver visitato il castro antico, ci siamo buttati alla disperata ricerca di un posto dove rinfocillarci. alle 8 di sera la luce è meravigliosa. ricordo a gran voce che il sole tramonta tardi tipo verso le 22.
- ancora luce bella in centro.
- aperitivo nei calici tipici. ne bevi uno e svalvoli. secondo la mia teoria, quel bicchierino contiene inaspettatamente un litro di liquido alcolico.
- in Galizia, come anticipato, c’è molto verde. se sei un appassionato di trekking , parola che io non so nemmeno scrivere figuriamoci alla pratica, puoi sbizzarrirti. dicevamo, siccome io non amo granchè lo sforzo fisico, nonostante per lavoro non stia mai ferma un secondo, ho deciso di fare un’escursione a modo mio: a cavallo. ovvio se non sei abituato e non vuoi sfracellarti i glutei e l’interno coscia e soffrire il resto dei tuoi giorni in vacanza lascia stare ma se ti piace e se in un’altra vita eri una cavallerizza/o nata/o, fai come me. Il maneggio si trova nella serra do Galiñeiro. Un’oretta e un quarto 15 euro. lo spettacolo è indescrivibile. alberi altissimi poi una montagna, verde ovunque poi ancora roccie. dico grazie a quel benedetto cavallo che mi ha sopportata durante il tragitto. non mangiare, non tirare, vai piano, adesso vai forte. poraccio!
- dopo aver bruciato milioni di calorie durante l’escursione a cavallo l’unica cosa da fare era solo quella di aprire le fauci. detto fatto. direzione agriturismo.
- pranzo per 4 all’agriturismo “casa rural Lonquesa do Gañan”. abbiamo preso un chuletón da 1kg a coppia, più verdure che sapevano di verdure alla griglia, patate al forno, empanada gallega, vino, caffè, dolci per un totale di 25 euro a testa.
- dopo il chuletón del giorno prima era giusto e doveroso continuare ad alimentare, in egual misura e qualità, lo stomaco e la psiche dunque, dopo una piacevole mattinata alle terme naturali di Ourense, ci siamo catapultati a mangiare il famoso “pulpo alla gallega”. dire che si scioglieva in bocca è poco. da quel momento in poi, ogni momento era quello giusto per ordinare un pulpo alla gallega. 7 giorni, 7 tapas di pulpo. uno al giorno. e poi perchè mi tarpavano le ali sennò “ciaone proprio”. fosse stato per me: un cappuccino e un pulpo grazie. un’insalata e un pulpo per cortesia. un panino e un pulpo d’accompagnamento per favore.
- bassa mare alla spiaggia dei surfisti di Vigo. gli scogli erano pieni di cozze, ne abbiamo raccolte un kg poi siamo tornati a casa e le abbiamo cucinate al vapore fino a che la madre di Pablo ha fatto irruzione in cucina dicendo che erano avvelenate e che questa cosa di staccare i molluschi dagli scogli non si faceva più dagli anni 60. nonostante tutto il karma ci ha assistiti e non abbiamo passato la notte in ospedale. le cozze erano buone.
- Vigo è molto bella.
- madonnine tristi. daltronde la vita ti mette a dura prova.
- abbiamo fatto anche una splendida escurione fuori città, in mare aperto, direzione isole Cies. ci si arriva prendendo il traghetto da Vigo, costo 16 euro, andata e ritorno. raga, il mare è pazzesco ma attenzione, si tratta dell’oceano quindi l’acqua è gelata. sei lì che ti dici: “ah adesso che sto grondando mi butto in mare e mi riprendo – come da prassi -“. poi ti bagnio mezza caviglia e ti si congelano le orecchie. effetto immediato. nonostante tutto dovete andarci. io sono una mezza fighetta freddolosa quindi probabilmente esagero.
- le isole Cies da lontano. sono quelle 3 laggiù. una delle tre la si può raggiungere solo se hai una barca privata, le altre sono per i comuni mortali.
- arrivati alle isole Cies abbiamo fatto una bella passeggiata per orientarci un pò e capire bene di cosa si stava parlando.
- questa è Belen, un’amica argentina. e tutto ciò che vedete attorno a lei è pura natura selvaggia, ciò di cui ognuno di noi avrebbe bisogno anche se non lo sa.
- vi spiego. le isole Cies si trovano di fronte ad un’insenatura, parallele rispetto alla terra ferma. cosa succede? che la parte di costa che da all’oceano (vedi parte destra nella foto) è molto ventilata, le onde sono alte e la presenza della sabbia è nulla. mentre il lato opposto (nella foto lato sinistro) è tutto il contrario: acqua cristallina, spiagge per prendere il sole e dormire beatamente come ho fatto io, fare il bagno se ci riuscite.
- la Galizia è tutta un sali e scendi. se hai in programma un viaggio in terre gallege smetti di fumare adesso. arriva preparato, fidati. qui eravamo talmente in alto che le nuvole erano sotto di noi. sull’oceano. emozione unica.
- mangia ogni tanto. il polpo del giorno. con patate. sia benedetto colui……..
- paesaggi così.
- a Vigo c’è un parco molto romatico si chiama parco Castrelos.
- spiagge vicino Vigo in concreto nell’insenatura di Aldán (Ria de Aldán). Abbiamo pranzato al molo di Aldán, in un posticino che se ci penso mi lecco ancora i baffi. pescetto fritto per tutti, olé!
- cosa fai non mangi? serata al bar-taperia Brasil. portaci qualcosa da stuzzicare grazie. BOOM! crocchette grandi come una mano e vassoio di calamaretti alla piastra teneri che più di così impossibile.
- caletta a Vigo.
- da Vigo ci siamo spostati in treno a Santiago di Compostela, terra di pellegrini, tutti tranne noi. in treno 40 minuti più o meno. le terrazze delle case sono quasi tutte verandate. sarà che d’inverno ti caghi sotto dal freddo e se non vuoi che ti piove in casa doveva pur inventarsi qualcosa sta gente della Galizia. dunque decisero di chiudere tutto. verande a più non posso. questo è solo un’esempio, la città è tutta così. in tutta la Galizia in realtà.
- tappa polpo. fatto.
- la mitica cattedrale di Santiago. entriamo, mi siedo, osservo l’altare pazzesco, con degli angeli giganti, mille storie scolpute poi mi giro e vedo: una donna che piange a dirotto, un ragazzo coi lacrimoni fino al collo, un anziano che singhiozza. santo cielo, torno tra poco vha.
- la cattedrale di notte vista dagli archi.
- al mercato di Santiago di Compostela vai, scegli il pesce che vuoi poi te lo fai cucinare al momento in un barettino che si trova sempre all’interno del mercato. capesante a colazione.
- l’ultima città visitata è stata A Coruña. di mare, elegante…
- …e con il faro più antico del mondo.
- un puntino.
- centro storico di A Coruña. vicino alla calle Real, in centro, si trova un bar-taperia dove dovete assolutamente andare. si chiama “La Bombilla”. 1 euro a tapa. noi ci siamo sfondati con 7 euro a testa.
- e per finire abbiamo brindato al nostro viaggio con una estrella Galizia. cosa fai prendi l’aereo da sobrio? cretino.
Qualsiasi cosa, info e consigli vari, scrivetemi.