Ogni lingua è indissolubilmente legata alla cultura di cui è veicolo, e pertanto è espressione di un popolo e dell’identità dei suoi membri.
Conservare la dignità di idiomi minoritari come il Catalano (per chi non lo sapesse, é la lingua ufficiale della Catalogna) non è sentito esclusivamente come un dovere in quanto patrimonio dell’umanità, ma viene percepito dai suoi parlanti piuttosto come un gesto d’amore e un istinto di conservazione verso le proprie origini.
Il Catalano è una lingua antica, non un dialetto. E’ una lingua che è sopravvissuta nei limitati confini della Catalogna alla sopraffazione della lingua castillana, riconosciuta come lingua ufficiale della Spagna. E’ un idioma che ha superato con orgoglio la censura del regime franchista, il quale vietava l’uso del Catalano nella vita pubblica e obbligava perciò i parlanti ad usarla solo in clandestinità, in famiglia, nell’intimità delle proprie mura domestiche. E anche oggi, ormai 40 anni dopo la caduta del regime e in una Spagna multietnica, il popolo Catalano continua a proteggere la propria preziosa lingua dagli influssi esterni, dal turismo e dalla politica, quest’ultima spesso non-curante dell’importanza della preservazione di questo tesoro linguistico-culturale.
Dall’esigenza di difendere la propria identità e parallelamente di sensibilizzare l’Altrui di fronte la minaccia di estinzione del Catalano, diversi nativi della Regione si sono mobilitati affinché la propria lingua madre non venga persa, ma bensì valorizzata .
E’nato così una sorta di movimento chiamato i “Volontari della Lingua”. La “missione” di queste persone è quella di offrire a tutti coloro che non sono di madrelingua catalana, la possibilità di apprendere questo idioma, o quantomeno di avvicinarsi e di familiarizzare con esso. I volontari dedicano quindi un po’ del loro tempo libero per condividere la propria cultura, spinti da un forte sentimento di orgoglio e di fierezza per la propria storia.
Ecco che una lingua minoritaria come il Catalano diventa quindi un punto d’incontro non solo per genti di cultura diversa, ma anche uno strumento di conoscenza, di comprensione e di condivisione della diversità, in tutte le sue sfaccettature.
Questi volontari incontrano i propri “allievi” nei più svariati luoghi della capitale catalana, Barcelona: dai caffè alle piazze, dai ristoranti alle biblioteche e così via. Tutto ciò diventa anche un modo alternativo per scoprire una città magnifica, culturalmente fertile, che non è altro che il frutto della cultura e della lingua catalana!
In queste immagini, scattate nei luoghi più svariati di Barcelona vediamo i volti di coloro che hanno scelto di diffondere e mantenere intatte le proprie origini, la storia e la tradizione della propria terra, esprimendo con semplici pensieri un sentimento profondo verso la propria cara lingua.
Finalmente riesco a lasciare un commento a questo post….che dire….grazie a te che mi hai anche citata!! non ricordavo di aver scritto un testo così bello!! ahahhahaha
Ciccia il testo che hai scritto emana tutta la sensibilità che hai e dice tutto sulla tua bravura in quando a scrittrice. Grazie a te per aver collaborato!
Ragazze, siete veramente forti!
Il testo è perfetto e le foto sono perfettamente coerenti col messaggio. I ritratti, che sono di gente qualsiasi, esprimono la profonda soddisfazione di queste persone e l’obiettivo ha colto la loro “bellezza” interiore.
Non so cosa ne pensiate voi, ma io provo una profonda ammirazione (e anche un po’ d’invidia) per questa gente che crede veramente nella propria cultura. Altro che professoroni e chiacchieroni vari che si vedono in giro per i mass-media.
Complimenti!
brave ragazze!!!! avete dato il meglio di voi!!! creando un perfetto connubio tra il testo scritto divinamente e le foto/interviste. un saluto a Vale con affetto e un abbraccio con amore alla mia Claudia….
mamma