Il museo Picasso è uno tra i più gettonati della città quindi mettetela in conto almeno una mezz’ora di fila. Se poi vi venisse la brillante idea di andarci la prima domenica del mese o dopo le 15 di una qualsiasi domenica forse forse sono anche 45 i minuti d’attesa e questo perchè l’entrata è gratuita altrimenti QUI potete informarvi rispetto ai costi. Insomma auguri. Comunque sia ne vale la pena.
All’interno non si possono fare foto, non solo è proibito usare il flash, non si possono fare nemmeno senza. Dai su, quasi non volevo entrare. Come fai a visitare un museo pensando che poi una volta fuori non ti rimmarrà nessun ricordo fotografico? E chi ha un blog e poi ci vuole fare un post come fa? Quindi cos’è successo? Che ho preferito l’illegalità e le foto le ho fatte lo stesso anche se non tante. Anche se col cellulare. Se avessi spiattellato lì, davanti a tutti, la mia macchina fotografica, ciao proprio. “Quella è l’uscita signorina, l’accompagno!”. Mi hanno beccata da un minimo di 11 a un massimo di 23 volte, non ricordo bene ma la media è comunque alta. Ogni tanto, quando non ero troppo impegnata a scappare dalle figure di m…. mi fermavo a leggere le didascalia o momenti di vita.
Questo museo, a differenza di molti altri, – la maggioranza se vogliamo esagerare – non è stato pensato e costruito dopo la morte dell’artista per mantenerne vivo il ricordo. No. L’idea nacque proprio dal pittore stesso che con Barcellona aveva un feeling tutto particolare. Lì è dove visse i suoi anni più intensi, studiò e lavorò. “Dove – parole sue – tutto cominciò. Dove capii fino a che punto potevo arrivare”.
Fu proprio per questo amore spropositato per la capitale catalana che un bel giorno, nell’anno 1960, confidò ad un amico che proprio lì gli sarebbe tanto piaciuto avere un museo a lui interamente dedicato. Detto. Fatto. Giusto il tempo di coordinare il tutto con il comune della città e pronti, via. Solo 3 anni dopo si aprirono le sue porte. Sempre lì, dove tutt’ora si trova. Calle Montcada 15 nel quartiere del Born.
- la scena più divertente è successa quando ho scattato questa foto. mi si avvicina un addetto della sicurezza e mi dice: “scusi signorina, è proibito fare foto”. io: “ah scusi ma io stavo solo fotografando il paesaggio fuori”.
- magari noi non lo sappiamo ma forse quando finì il dipinto arrivò il suo gatto e si fece le unghie.
- Picasso quando era giovane faceva delle gran passeggiate alla Barceloneta, quartiere di mare della capitale catalana. e all’epoca si vede che c’erano anche i cavalli. meraviglia.
- momenti di preghiera. le prime opere del pittore non erano astratte, spigolose e “che cosa sarà quello, dai usiamo la fantasia”. no. scene di vita quotidiana ovunque.
- dipinto a olio su cartone. s’intitola “l’attesa”. Forse era una prostituta ma non si sa bene.
- nel patio interno del museo. titolo dell’opera: io e un cespuglio al posto dei capelli.
- “guardami in faccia quando ti parlo”. in questo caso la vedo dura. profili o no?