Sondaggio: cosa piace meno di Barcellona

Sondaggio: cosa piace meno di Barcellona

In generale la gente non è mai contenta e la felicità è solo questione di attimi.

Per esempio, se in questo preciso istante mi chiedi cosa voglio, ti dico che il mio sogno è vivere in una villa a 20 metri dal mare e stare a pancia all’aria ad immagazzinare melanina. Se me lo richiedi tra un mese, dopo aver passato i miei primi 30 giorni in topless avrò sicuramente il coraggio di dirti che in fondo non c’è bisogno di tanto sole, che il mare di notte visto dai finestroni del mio salone mi fa una paura pazzesca perchè mi immagino gli abissi e i mostri che lo abitano e che, abituata all’iperattività urbana mi piacerebbe tornare in città nei fine settimana. Non ci va mai bene niente. Come quando si va al ristorante. Ordini un piatto di strozzapreti alla boscaiola e poi invidi la tagliata con patate della signora al tavolo di fianco. D’estate ti cuoci come una costoletta e speri che arrivi in fretta l’inverno, a dicembre ti cadono le stalattiti dai lobi delle orecchie e rimpiangi i 35 gradi all’ombra.

La vita è fatta così, l’erba del vicino è sempre più verde e il poter esprimere delle opinioni – da sempre – ci fa sentire fighi e importanti soprattutto quando si tratta di cose che ci toccano in prima persona.

Per questo il team di Ok Appartamenti Barcellona non s’è fatto scappare l’opportunità d’intavolare un SONDAGGIO intelligente riguardo cosa meno piace della città che molti stranieri – compresa me – hanno scelto come propria dimora: Barcellona. Sapeva benissimo che la gente avrebbe partecipato senza problemi, soprattutto perchè si tratta di dare libero sfogo alle critiche – costruttive -. Le risposte sono varie e dipendono molto dalla proveninza dell’essere umano, dall’età e dal sesso – come ben potevasi immaginare -.

Uno dei dati più interressanti che ne è uscito è che la gente – non spagnola – odia i turisti. E allora mi chiedo: “se noi “forestieri” faremmo senza dubbio a meno di loro, figuriamoci cosa devono pensare i nativi. Molto probabilmente chiuderebbero le frontiere o giù di lì”. Turisti tutto l’anno, turisti ovunque. Certo, non si può dire il contrario ma d’altronde Barcellona è figa e la gente ne è al corrente e, come noi stranieri abbiamo deciso di farla divenire la nostra casa per un lungo periodo, c’è chi pensa sia buono e giusto visitarla. Glielo vogliamo concedere o no? No, noi ci lamentiamo. Vogliamo essere gli unici. Tutta per noi. Poi ovvio, se parliamo di turisti maleducati, chiassosi, che vanno in giro in mutande e mangiano nei ristoranti a petto nudo come se fossero degli animali della foresta amazzonica è un altro discorso. Poi c’è la questione degli esercizi commerciali, sempre legati al turismo. Negozi di souvenir ogni 20 metri, sulle Ramblas ogni 2, stando larghi. Ecco, questo è fastidioso. Quando scendi di casa vorresti salutare il giornalaio 80enne, la signora della merceria e il figlio del macellaio aperto dal 1899, invece no. Vetrine stracolme di mini Sagrade Familie, Casa Batlló in cartolina e i ritratti di Gaudí come se fosse l’unico architetto sulla faccia della terra. Insomma, siamo tutti d’accordo che non sia uno spettacolo d’autenticità. D’altro canto, la ricchezza prodotta dal turismo a Barcellona è equivalente ad un 20% del suo PIL quindi potremmo quasi affermare che è così bella anche grazie ai quattrini che escono dalle tasche dei turisti.

E’tutto molto complicato.

Ma il turismo è solo uno dei tanti fattori analizzati visto che nel sondaggio s’è parlato anche di apertura della gente del posto nei confronti di chi non lo è, dell’inquinamento, dell’economia, della burocrazia e non solo. Se vi dico tutto non c’è gusto e poi io non sono brava coi numeri, butto lì tre parole in croce e penso d’aver reso l’idea ma tutto il mio scrivere non ha niente a che vedere con i dati, interviste e materiale raccolto QUI. Dateci un’occhiata.

Intanto vi allego le infografiche riassuntive che, a parte esser super colorate, sono chiare e concise. Quello che ci vuole in questi casi.

 

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